“FIGLI UNICI E RELAZIONI FRATERNE” L’importanza dell’altro nella crescita dei bambini

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Attualmente le difficoltà legate al lavoro, alla tarda età in cui vengono generati i figli, alla scarsità di risorse economiche, di lontananza dalle famiglie d’origine, hanno comportato una diminuzione incredibile nel numero delle nascite.

Le famiglie, prima caratterizzate da numerosi membri, adesso sono composte nel complesso da tre o quattro persone. Si guarda con occhi curiosi e non privi di turbamento a quei genitori che scelgono di avere tre o quattro figli, come se il pensiero collettivo fosse diventato “quei due sono pazzi”!

Ma concentriamoci per un attimo sui bambini…come cambia la loro vita con la presenza di fratelli e sorelle?

I moltissimi figli unici sono, spesso, considerati pregiudizievolmente viziati, irrispettosi o egocentrici e molti dei loro comportamenti ed atteggiamenti vengono “giustificati” dal fatto che sono, appunto, “figli unici”.

Cosa è racchiuso in pensieri e considerazioni del genere?

E’ indiscusso il ruolo dei fratelli e l’importanza per la crescita di ogni bambino della presenza di un altro o un’altra con cui litigare o giocare o dividere l’amore dei genitori. I fratelli hanno la possibilità di sperimentare precocemente sentimenti contrastanti come amore, odio, gelosie, rancori, invidie, che però nel contesto familiare acquisiscono un significato educativo fondamentale, perché consentono a ciascun bambino di sviluppare capacità relazionali significative ed utili per la vita futura.

I bambini con fratelli e sorelle, infatti, apprendono l’empatia, la condivisione, la capacità di risolvere i conflitti o trovare soluzioni insieme ad un altro, e ancora, sono più disponibili ad accogliere le differenze, più abituati a non ottenere con facilità ciò che desiderano, e hanno una maggiore spinta alla socializzazione.

Di tutto questo i figli unici sono sprovvisti? E, quindi, i genitori che scelgono per milioni di ragioni diverse di volere un solo bambino, sono egoisti e poco attenti ai bisogni del figlio? ASSOLUTAMENTE NO!

Tutti i fattori scritti in precedenza sono fondamentali e, nel caso dei figli unici, sarà compito dei genitori riuscire a trovare un buon equilibrio che consenta al proprio figlio/a di sperimentarli.  Infatti, quando si parla di figli unici, si pensa solo alle difficoltà dei bambini e si perde di vista il fatto che le difficoltà maggiori sono invece dei genitori. Ancora erroneamente si ritiene che i genitori dei bambini figli unici sono più liberi e meno indaffarati di quelli con più figli. Non è esattamente così.

Quando si ha un solo bambino, infatti, i genitori dovranno impegnarsi con più concentrazione affinché quel figlio non invada completamente la vita di ogni singolo genitore e della coppia parentale.

I figli unici risucchiano i genitori richiedendo attenzioni che, alla presenza di altri fratelli invece, sarebbero abituati a dividere. I genitori dei bambini figli unici, dovranno impegnarsi ancor di più affinché il bambino faccia più esperienze di socializzazione esterne, per cui dovranno portarlo di più al parco, alle feste degli amici, dovranno invitare compagni di classe a casa, provare a fargli frequentare sport di squadra, ecc…

Dovranno sforzarsi con maggior forza a lasciarlo giocare da solo, a non intervenire ogni qualvolta il piccolo lo richiede, a rifiutare le pretese e combattere contro la tendenza del bambino alla prevaricazione.

Nella crescita di ogni bambino è la presenza dell’altro ad essere fondamentale. Che siano fratelli, amici o cugini, la relazione con i coetanei è il primo passo per una crescita sana, per un benessere psicologico, cognitivo e sociale.

Dott.ssa Federica Visone

Psicologa-Psicoterapeuta

APS Newid