La depressione è uno dei termini, della nomenclatura psichiatrica, maggiormente conosciuta e comunemente utilizzata, spesso fuori luogo. Molte persone, nell’indicare un proprio momento di tristezza o malessere o quello di qualcun altro usano l’espressione “mi sento un po’ depresso”, senza rendersi conto di quel che è il vissuto di chi realmente soffre di depressione.
La prima differenza da sottolineare, dunque, è che tristezza e depressione non sono affatto sinonimi. Con il termine depressione, che rappresenta uno dei disturbi dell’umore più diffusi, si indica una serie di sintomi in cui un basso tono dell’umore prolungato e persistente rappresenta uno solo dei fattori. Per parlare di depressione, riprendendo il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders) occorre che siano presenti, per oltre due settimane, anche altri sintomi tra i quali: perdita di interessi, difficoltà nella concentrazione e memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno, pensieri di morte o suicidari.
La depressione conduce lentamente un soggetto a “non avere forza per” qualsiasi mansione, ci si sente incapaci di ogni piccolo compito e di quelle azioni quotidiane che prima venivano svolte senza sforzo alcuno. E’ come se piccoli pezzetti di sé si perdessero poco a poco, aumentando il senso di solitudine e isolamento.
Intorno ci si sente, spesso, circondati da persone che esortano a reagire, a “darsi una mossa”, ad “impegnarsi”, ma queste parole non fanno altro che aumentare il senso di colpa e la certezza di non essere in grado di farcela, non abbastanza per vivere la propria vita.
“Lloyd cos’è questo rumore in giardino?”
“Credo sia la depressione che cavalca, sir”
“Non mi ricordavo avessimo un cavallo…”
“È Malinconia, viene a stare da noi in autunno sir”
“Ah, sì… bella bestia, eh?”
“Magnificamente fuori taglia, sir”
“Buon giornata Lloyd”
“A lei, sir”
(Simone Tempia, “Vita con Lloyd”)
I sintomi depressivi non vanno considerati come semplici “momenti passeggeri” ma come segnali di una condizione da non sottovalutare. Chiedere aiuto è importante, rivolgersi ad un professionista è necessario per comprendere il percorso migliore per combattere la “grande bestia”. Anche per i familiari di un soggetto che soffre di depressione, spesso, è fondamentale trovare un riferimento esterno di fiducia che consenta a tutti loro di sentirsi meno soli.
Dott.ssa Federica Visone
Psicologa-Psicoterapeuta
APS Newid