La relazione con i genitori e nonni ai tempi della pandemia di Covid-19

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Le relazioni con i propri genitori e i nonni è qualcosa di speciale ma non sempre semplice.

In alcune circostanze, ad esempio, quella caratterizzata dal covid-19 molte persone hanno avuto difficoltà o problematiche nel relazionarsi ai propri genitori e i nonni. Perché? Cosa si può fare?

Le difficoltà principali sono due:

  • Aver paura della salute fisica dei nostri cari, evitando situazioni possibilmente rischiose
  • Coinvolgere i nostri cari per evitare di “lasciarli soli”

Perché ci troviamo di fronte a queste due situazioni?

  • Le persone adulte e anziane sono quelle più fragili nella nostra società e che in situazioni d’emergenza, come quella del Covid-19, rischiano maggiormente. Molte teorie (da Bai et al. 2004 a studi più recenti Brooks, Webster et al., 2020) sostengono che il riconoscimento degli anziani come popolazione a maggior rischio e l’impossibilità di accedere alle risorse familiari o amicali aggrava ancora di più il senso di vulnerabilità auto-percepita. Oltre ad ansia e depressione, la paura di morire può sfociare in panico, ipocondria e impotenza.
  • Dal punto di vista psicologico, Santini e colleghi (2020) hanno dimostrato come la separazione dalle relazioni metta gli adulti più anziani a maggior rischio di depressione e ansia, amplificando il grado di disturbi affettivi già correlati all’avanzamento dell’età.

Una differenza fondamentale da tener presente è quella tra solitudine e percezione di solitudine. La prima rimanda ad una presenza fisica di qualcuno, la seconda al sostegno e supporto emotivo/psicologico.

In uno studio condotto da Santaera et al. (2017) si è evidenziato come la depressione sia strettamente correlata a vissuti soggettivi di solitudine in corrispondenza della riduzione delle interazioni e del supporto sociale. In sostanza, coloro che avvertono un buon sostegno sociale (inteso come senso di vicinanza emotiva/psicologica) mostrano bassi livelli di solitudine auto-percepita e manifestano minor rischio di depressione.

Le ricerche comportamentali suggeriscono come le persone che si percepiscono sole, a differenza dei soggetti che non riferiscono sentimenti di solitudine, mostrino distorsioni automatiche dell’attenzione per le minacce sociali (Cacioppo, Bangee et al. 2015).

Con queste premesse teoriche possiamo ipotizzare delle strategie o semplicemente delle piccole azioni da poter compiere con i nostri genitori e nonni, così da migliorare la relazione, aiutare i nostri cari e di conseguenza sentirsi più sereni e utili.

  • La prima cosa possibile è istaurare una comunicazione con loro, inviare un sms o semplicemente fare una telefonata e, qualora fosse possibile, ancor di più una videochiamata in modo da mantenere anche il contatto di visivo. Può sembrare banale ma, come abbiamo visto prima, la possibilità di parlare, esprimere i propri vissuti e le proprie emozioni è una grande risorsa per le persone più adulte e anziane.
  • Altro piccolo suggerimento potrebbe essere quello di supportare i nostri cari aiutandoli a coltivare i loro interessi; ad esempio, se ad un genitore piacesse giocare a carte potremmo aiutarlo a scaricare delle App per poterlo fare da casa tramite il PC (ESEMPI Burraconline, PokerStars ecc), oppure se ai nostri genitori piacesse l’arte potremmo procurargli dei materiali come tavole e pitture o anche iscriverli ha dei programmi/tour artistici on-line (ESEMPI sezione Arts & Culture di Google, Louvre e tanti altri su https://www.vogue.it/news/article/musei-online-visite-virtuali-come-vedere-casa ) e così via.
  • Come possiamo fare ancora per far sentire un caro meno solo nonostante non siamo lì con lui? Semplicemente potremmo spedire una colazione a casa un giorno, oppure una cena con delivery (ESEMPI uber eats, just eat) , o ancora un piccolo pensierino (ESEMPIO amazon). Se il nostro genitore fosse anche nonno potremmo far fare un bel disegno ai nostri bimbi e spedirlo (se siamo lontani possiamo usare Packlink, ci trova il prezzo più vantaggioso, ritira a casa e consegna a casa) ai nonni così da sentirsi vicini e amati; e perché no questa potrebbe essere anche una fantastica attività per tenere impegnati i nostri bimbi.

In un periodo complesso come quello che tutti noi stiamo vivendo, può capitare di sentirti solo o giù di morale. Se hai bisogno di confrontarti con un professionista puoi contattarci tramite e-mail o telefonicamente. Troverai tutti i contatti sul nostro sito https://www.psicologinewid.it/servizio-calimero/ .

Dott.ssa Gabriella De Simone

Psicologa Psicoterapeuta

APS Newid