Chi è il compagno di viaggio e perché è così importante?
“È come nelle grandi storie, padron Frodo, quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli e a volte non volevi sapere il finale, perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com’era dopo che erano successe tante cose brutte?
Ma alla fine è solo una cosa passeggera quest’ombra; anche l’oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno e quando il sole splenderá sarà ancora più luminoso.
Quelle erano le storie che ti restavano dentro…le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l’hanno fatto, andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa…”
(da “Il Signore degli anelli”)
Per chi conosce o ha visto almeno una volta i film della trilogia de “Il Signore degli anelli” o ha letto la storia scritta dal grande Tolkien, riuscirà di certo a riconoscere la citazione sopra inserita.
Un piccolo monologo di Sam, il fidato compagno di viaggio del protagonista Frodo. Oltre che spinta da un personale legame e amore per questa storia, credo sia un eccellente spunto di riflessione per sottolineare l’importanza del “compagno di viaggio”. Si dice che di un viaggio non è fondamentale la meta quanto il percorso, il modo in cui si affronta il tragitto, passo dopo passo. Ebbene, aggiungo che, la differenza la fa anche chi scegliamo di avere accanto per vivere il viaggio. Che siano persone realmente presenti o chi portiamo dentro, non siamo mai soli.
Nel “Il Signore degli anelli” ci sono tanti aspetti che possiamo ritrovare come punti essenziali del racconto. Ci si potrebbe focalizzare sul coraggio, sulle scelte, sulle responsabilità e sul destino, sul portare un peso e sulla difficoltà del liberarsene. Io vorrei porre l’attenzione sulla “compagnia” e in particolare sulla figura di Sam.
Lo dice bene, quasi al termine dell’avventura, Frodo a Sam stesso: “Frodo non avrebbe fatto granché senza Sam”.
Ed è così. Tutti abbiamo bisogno di un buon compagno di viaggio.
Sam è stato spalla per Frodo quando non riusciva a tenersi in piedi, ed è stato gambe quando non riusciva più a camminare. L stesso Sam ha portato l’anello quando si rischiava di perderlo per sempre ed è stato capace di riconsegnarlo nelle mani dell’amico semplicemente perché sapeva che era giusto così. Lo ha spronato e accolto, abbracciato e scosso, non lo ha mai lasciato solo ma lo ha lasciato andare quando è stato tempo per Frodo di dire addio alla Contea. Sono partiti insieme da casa Baggins e così sono ritornati. Ma erano allora due persone diverse. Certo, perché il viaggio ti cambia. Non puoi tornare così come sei partito o, se accade, vuol dire che il viaggio è stato vano.
Il compagno di viaggio è una figura essenziale per il personale processo trasformativo. E’ fondamentale scegliere un buon compagno nel viaggio della vita: il partner. Risulta importante scegliere dei buoni compagni di avventure: gli amici. E’ utile scegliere dei buoni compagni di lavoro per affrontare meglio anche le difficoltà.
Anche la scelta del terapeuta è la scelta di un compagno di un viaggio che, come quello di Frodo, può presentarsi più difficile del previsto, tortuoso, sfiancante ma che ha chiaro l’obiettivo. E allora è facile immaginare che per affrontarlo e viverlo al meglio occorre affidarsi ad un buon compagno di viaggio e costruire insieme il percorso da seguire.
Per saperne di più sul “Il Signore degli Anelli”: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Signore_degli_Anelli
Dott.ssa Federica Visone
Psicologa-Psicoterapeuta
APS Newid