Manuale di sopravvivenza psicologica per “fuori sede”

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Con “fuori sede” indichiamo solitamente persone che si trasferiscono lontano dalla propria abitazione di origine, per motivi legati allo studio o al lavoro. Vivere fuori sede è assai complesso e comporta sacrifici che spesso vengono sottovalutati da chi rimane invece nel proprio territorio.

Psicologicamente, essere un “fuori sede” richiede specifiche  doti e capacità di gestione dello stress, che possono essere acquisite col tempo e con l’esperienza, al fine di viversi al meglio il periodo di lontananza da casa.  

Se è vero che non tutti sono pronti a questo tipo di cambiamento, è altrettanto vero che esperienze di questo genere favoriscono un’evoluzione interna in termini di maturità, autonomia e individuazione. Si tratta, inoltre, di mettere in discussione abitudini e idee di se stessi per affrontare nuovi compiti evolutivi e far fronte ad emergenti responsabilità.

È naturale quindi, di fronte a tutto ciò, che un fuori sede sviluppi sintomi legati all’ansia, al senso di impotenza e disagi connessi al timore di esser soli. Come far fronte a queste difficoltà?

Ecco qualche piccolo suggerimento per sopravvivere alla vita da “fuori sede”:

  • Prenditi i tuoi spazi!

Vivere lontano da casa spesso significa condividere l’appartamento con altre persone nella stessa condizione. In questo caso, ricavarsi degli angolini personali dove poter mettere foto o accessori personalizzati è utile a sentirsi “a casa” anche a parecchi km di distanza.

Nel caso in cui invece si vive da soli è ancora più importante arredare gli spazi secondo il proprio stile: una casa anonima aumenta il senso di solitudine e di tristezza!

  • Organizza le tue giornate

Uno dei rischi maggiori per chi vive da solo lontano da casa è di farsi assorbire totalmente dallo studio o dal lavoro, concentrandosi unicamente su questo. Può essere utile quindi avere chiari i propri obiettivi e…andare oltre! La giornata non è fatta solo di studio (o di lavoro) e organizzare i propri tempi prevedendo momenti diversi e spazi per coltivare relazioni o dedicarsi ad una passione è fondamentale per vincere lo stress. Che sia la palestra, un corso di cucina o il cinema con nuovi amici non importa: ciò che conta è diversificare!

  • Sviluppa le tue competenze

Vivere da solo fuori sede offre la possibilità di sperimentarsi. Sapere che questa lontananza ti sta aiutando a sviluppare le tue competenze è molto importante per il benessere psicologico. Ancora più utile può essere la realizzazione di un bilancio delle paure superate e dei traguardi raggiunti, da fare magari ogni 4-5 mesi. L’autostima ne guadagnerà!

  • Rimani in contatto

Una vecchia pubblicità recitava che “una telefonata allunga la vita”. Soprattutto per chi vive fuori sede, mantenere i contatti con gli affetti rimasti a casa è fondamentale. Spesso chi vive lontano patisce un senso di solitudine e si sente quasi dimenticato. Programmare qualche telefonata, una chat o un incontro online con chi ci vuol bene aumenterà il senso di benessere e favorirà anche un maggiore rendimento!

  • Programma i prossimi rientri

La solitudine si contrasta con la vicinanza. Psicologicamente, quindi, ti farà bene sapere che manca poco al prossimo viaggio e a breve incontrerai nuovamente i tuoi cari. È importante per la nostra mente avere chiari dei “piccoli traguardi”, e sapere di poter rivedere chi ci vuol bene è un premio importante, che ci meritiamo!

  • Chiedi aiuto

Quando senti di non farcela ad affrontare da solo un cambiamento, è importante saper chiedere aiuto. Rivolgersi a qualcuno che ha le competenze per supportare un momento delicato e sentire che non si è soli è importante. A volte, basta solo domandare per sentirsi già meglio!

 

Di seguito un articolo che racconta l’esperienza vissuta da Alessandro.

https://www.psicologinewid.it/storia-di-un-trasferimento-alessandro-si-racconta/

Alessia Cuccurullo

Psicologa e Psicoterapeuta

APS Newid