Vai al contenuto
  • Homepage
  • Servizio Calimero
  • Blog
  • Contatti
Menu
  • Homepage
  • Servizio Calimero
  • Blog
  • Contatti
Richiedi un Consulto
  • Homepage
  • Servizio Calimero
  • Blog
  • Contatti
Menu
  • Homepage
  • Servizio Calimero
  • Blog
  • Contatti

Pensavo fosse amore e invece era dipendenza. Come riconoscere la “Love Addiction”?

  • Home
>
blog
CONDIVIDI
CONDIVIDI
INVIA TRAMITE MAIL
TWEETTA
INVIA AD UN AMICO

Chiunque si sia innamorato almeno una volta nella vita, conosce bene il sentimento di dipendenza affettiva dall’altro che pervade nelle prime fasi dell’innamoramento romantico.
Si tratta di una spinta interna, che consente ai due di formare quella magica unità che li rende più della somma delle singole parti.
L’amore è una forza potente, e il bisogno di amare e sentirsi amato rientra nelle motivazioni umane a sentirsi parte di un contesto e avere una vita affettiva e relazionale soddisfacente.
Quando questo sentimento di dipendenza dall’altro supera alcuni confini, però, non possiamo più parlare di una normale fase della relazione, ma di una vera e propria dipendenza, al pari di quelle da gioco d’azzardo o shopping compulsivo.
La dipendenza affettiva o Love Addiction rientra in quelle che sono definite “nuove dipendenze”, recente motivo di interesse della comunità scientifica. Si tratta di una determinata forma di dipendenza, che chiama in causa appunto le relazioni amorose.
Chi è il dipendente affettivo? Una persona internamente pervasa da un senso di vuoto affettivo le cui origini sono da rintracciare probabilmente nell’infanzia. La relazione d’amore diventa per lui la soluzione per colmare tale vuoto. Il dipendente affettivo dedica così tutto se stesso alla relazione e al partner.
Quando l’amore diventa dunque ossessione persistente, che genera sofferenza, possiamo parlare di dipendenza affettiva. In questo caso, la dipendenza è patologica poiché il partner diventa lo scopo primario del dipendente.
La relazione d’amore diviene così “a senso unico” e il dipendente si trova a vivere nel terrore di perdere l’altro, non riuscendo a tollerarne l’assenza, anche temporanea.
Sarebbe un errore però attribuire la responsabilità di questa forma relazionale al solo partner dipendente: si tratta, infatti, di una forma di squilibrio relazionale che comporta una rigidità nelle interazioni tra i due: è la dinamica di coppia, dunque, ad essere patologica.
Per chiarire meglio la questione, possiamo fare riferimento a Borgioni, autore che distingue quattro forme di questa relazione disfunzionale:
– Passivo dipendente: nonostante il bisogno di essere amata, la persona dipendente tende a giudicare sospette e non reali le manifestazioni d’amore nei suoi confronti. Ciò nonostante, ne richiede sempre più, generando un legame che non riesce a recidere.
L’illusione è che la relazione possa riscattare dalle mancanze perse.
– Co-dipendente: in questa forma di dipendenza affettiva (simile alla dipendenza da sostanze o da alcol) si genera un legame fondato sulla condizione di bisogno che pervade entrambi i partner. Si tratta di bisogni che si cerca di soddisfare, ma che allo stesso tempo si desidera lasciare insoddisfatti, per il timore che, una volta superati, il partner possa abbandonare la coppia.
– Aggressivo-dipendente: in questa forma relazionale è il dipendente che riversa sul partner tutte le frustrazioni, facendogli vivere ciò che ha subito nell’infanzia. Si tratta di una dipendenza dal legame più che dall’altro, pervasa dal sentimento di disprezzo per il partner e per sé. Questo tipo di relazione è dunque pervasa da aggressività.
– Contro-dipendente: in quest’ultimo caso, il timore per il rifiuto e l’abbandono spinge la persona ad evitare ogni forma di legame. L’individuo rifugge la relazione, ripercorrendo i vissuti di abbandono della propria infanzia. Il coinvolgimento emotivo viene qui completamente negato, nell’illusione di non aver bisogno di nessuno.
In ognuna di queste situazioni, la condizione patologica risiede nella relazione di coppia, che assume una specifica dimensione, divenendo nel tempo disfunzionale.
Recuperare una sana relazione, nella quale sia possibile viversi come individui liberi all’interno di un legame a due è possibile solo riconoscendo la situazione di stallo ne disfunzionalità.
Una volta riconosciuta, l’aiuto di un terapeuta esperto nelle relazioni faciliterà l’esplorazione dei vissuti dolorosi e potrà aiutare ciascun partner a ritrovare la propria identità e a vivere una relazione di coppia sana.

Alessia Cuccurullo

Psicologa e Psicoterapeuta

APS Newid

Alessia Cuccurullo
Alessia Cuccurullo

Ho maturato esperienza nel privato sociale e nel contesto sanitario pubblico.

Dopo aver collaborato con il Centro SInAPSi dell’Università Federico II, che mi ha permesso di maturare un’esperienza decennale nel contrasto alle discriminazioni, in particolare quelle connesse al genere e all’orientamento sessuale, lavoro come psicologa presso il Consultorio InConTra della Asl Napoli 3 Sud, dove incontro persone Trans e con Identità non binarie e le loro famiglie.

Sono didatta presso la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Famiglia Ecopsys di Napoli e sono redattrice del Journal of Psychosocial Systems, rivista interdisciplinare di ricerca e intervento nei contesti psicosociali. Mi occupo di consulenze psicologiche e psicoterapie a individui, coppie e famiglie.

Ho lavorato in diversi progetti presso scuole di ogni ordine e grado e ho maturato una buona esperienza nella progettazione sociale.

Leggi altri articoli dell'autore
Cerca nel blog
Articoli recenti
punizione

L’IMPATTO EMOTIVO DELLE PUNIZIONI

Sport-agonistico

L’attività agonistica in giovane età

FOMO

FOMO – Come evolve l’ansia sociale

Siamo un’Associazione di Promozione sociale i cui obiettivi principali sono la cura, la prevenzione, la formazione e la ricerca applicati al campo psicologico e degli interventi psicosociali.

Link Utili
  • Homepage
  • Chi Siamo
  • Servizio Calimero
  • Servizi
  • Contatti
  • Cookie Policy
  • Privacy Policy
Contatti
Iscriviti alla Newsletter
  • Corso Novara n° 5, Napoli
  • info@psicologinewid.it
  • 377 404 0346
  • dal Lunedi al Venerdì
    dalle 9.00 alle 13.00
    e dalle 16.00 alle 19.00

Ricevi aggiornamenti e informazioni utili.

Facebook-f Youtube Instagram
Psicologi Newid ©2023 C.F. 95257270637