Chiedere aiuto, si sa non è mai facile, ma se a questa difficoltà si aggiunge che l’aiuto che una persona ha bisogno è di tipo psicologico il tutto diventa molto più complicato dalla paura di affrontarlo.
Sono poche le persone che si rivolgono ad uno psicologo e chi lo fa di solito ha meditato tanto prima di prendere tale decisione.
Ciò porta a pensare che, nonostante negli ultimi anni l’interesse per la psicologia e il benessere psicologico sia progressivamente aumento, continua ad esistere una paura legata alla figura dello psicologo e una conseguente difficoltà a rivolgersi a ci è visto ancora oggi come il “medico dei pazzi” o lo “strizzacervelli“.
In realtà, il messaggio che a tutti deve essere chiaro è che chi va dallo psicologo non è “pazzo” anzi, al contrario, ha capito che il prendersi cura della propria salute mentale va di pari passo al benessere fisico, migliorando la qualità dell’esistenza.
Il lavoro dello psicologo è, infatti, aiutare a rimettere ordine alle emozioni, ai pensieri, alle sensazioni, ai comportamenti, per ristabilire la propria capacità di autodeterminazione, autoefficacia, autocontrollo e soprattutto per ritrovare il proprio benessere mentale.
Questa paura non è certamente legata solo al timore di essere “pazzi”, ma è connessa ad alcuni “falsi miti” sulla figura dello psicologo. Vediamo insieme quali sono:
- “Non ho bisogno di uno psicologo, posso farcela da solo”. La maggior parte delle persone è convinta che basti semplicemente parlare con un amico, oppure è talmente sicuro e forte di sé che può benissimo farcela da solo, senza bisogno di nessuno; a questo in più si aggiunge anche il sospetto nei confronti di un percorso di aiuto basato solo sulla parola. Dietro tutto questo, per alcuni si cela l’dea che chiedere aiuto è da falliti, deboli, incapaci di impegnarsi a reagire. Ed è soprattutto per queste persone difficile chiedere aiuto, poiché lo vivono come un attacco alla loro autostima.
- “Sono cosi, non posso cambiare”. Molti, col timore di mettere in discussione un equilibrio faticosamente raggiunto o di intraprendere un percorso verso l’ignoto, preferiscono lasciare tutto invariato anche se stanno male, perdendo così una possibilità di crescita.
- “Non voglio che un estraneo mi giudichi”. La paura del giudizio, il timore di essere criticati è un ostacolo enorme al benessere psicologico ed è strettamente connessa ad essi è anche la paura di esprimere le proprie emozioni.
- “Se venissero a sapere che vado dallo psicologo, cosa penserebbero?”. Tale timore non solo frena le richieste di aiuto, ma porta a rivolgersi allo psicologo solo quando il malessere ha raggiunto livelli altissimi.
In realtà, un percorso psicologico non può che migliorare la qualità della vita e anche solo pochi incontri con uno psicologo sono consigliabili a tutti indistintamente all’interno del proprio progetto di crescita personale, per migliorare la propria auto-efficacia.
Dott.ssa Sabina Colomba Liguori
Psicologa e Psicoterapeuta
APS Newid