Il conflitto in corso nella Striscia di Gaza è uno degli scenari più drammatici e devastanti degli ultimi anni. Da quasi due anni, le popolazioni civili stanno affrontando una guerra senza fine, che ha trasformato la vita quotidiana in un incubo.
Il conflitto ha provocato la morte di oltre 35.000 persone e sono circa 1,5 milioni le persone sfollate internamente nella Striscia di Gaza.
Le infrastrutture, comprese scuole e ospedali, sono quasi tutte distrutte. La popolazione vive una drammatica carenza di cibo e acqua potabile; migliaia di bambini sono gravemente malnutriti, subendo mutilazioni, lesioni fisiche e traumi psicologici dopo aver visto le loro case distrutte e le loro famiglie uccise, con cicatrici che resteranno per tutta la vita.
A preoccupare sono, quindi, anche i profondi traumi psicologici che la popolazione sta affrontando a causa del conflitto. L’incidenza di disturbi da stress post-traumatico (PTSD) è altissima, sia tra gli adulti che tra i bambini, con un aumento significativo di ansia e depressione. I sintomi del PTSD sono disturbi del sonno, come insonnia, incubi, risvegli frequenti e difficoltà a dormire dovuti alla costante paura e alla sensazione di pericolo imminente.
I bambini, in particolare, stanno vivendo esperienze devastanti che influiscono pesantemente sul loro sviluppo psicologico. Stanno vivendo una perdita profonda di sicurezza, con frequenti separazioni dai familiari, interruzione della frequenza scolastica e gravi difficoltà cognitive, come problemi di concentrazione e memoria. Molti di loro mostrano regressioni comportamentali, come paura costante, un attaccamento eccessivo ai genitori e una crescente difficoltà nell’adattarsi a un ambiente che dovrebbe essere rassicurante e protettivo.
Questa condizione di instabilità emotiva e psicologica, unita alla violenza quotidiana e all’incertezza, sta creando una generazione di bambini e adulti che vivono con cicatrici invisibili, ma estremamente profonde. Gli effetti del conflitto, infatti, non riguardano solo la sopravvivenza fisica, ma compromettono anche la capacità di affrontare la vita quotidiana, di sognare e di sperare in un futuro migliore.
Oltre ai traumi immediati come il PTSD, l’ansia e la depressione, ci sono diversi effetti psicologici a lungo termine che meritano attenzione:
- Sviluppo Cognitivo Compromesso: I bambini che vivono in zone di guerra possono avere ritardi nello sviluppo. Le esperienze traumatiche possono rendere difficile per loro imparare, risolvere problemi e socializzare, portando a difficoltà scolastiche e a minori opportunità future.
- Relazioni Interpersonali Deteriorate: La violenza e l’instabilità possono rendere difficile per le persone fidarsi degli altri. Questo può ostacolare la formazione di legami affettivi sani e duraturi.
- Comportamenti a Rischio: Gli adolescenti e i giovani adulti in contesti di conflitto possono essere più inclini a comportamenti rischiosi, come l’abuso di sostanze o la violenza, per affrontare il dolore e la sofferenza.
- Problemi di Salute Mentale Persistenti: Gli effetti psicologici del conflitto possono portare a problemi di salute mentale che durano anche dopo la fine delle ostilità, come depressione e ansia, influenzando la qualità della vita.
- Cicli di Violenza: Le esperienze traumatiche possono perpetuare cicli di violenza. Le persone che crescono in ambienti violenti possono essere più propense a ripetere comportamenti violenti o a considerare la violenza come normale.
- Perdita di Speranza e Aspirazioni: La continua crisi può portare a una perdita di speranza. Le persone possono sentirsi bloccate, perdendo la motivazione per perseguire i propri obiettivi.
- Stigmatizzazione e Isolamento Sociale: Chi soffre di problemi di salute mentale a causa del conflitto può affrontare stigma e isolamento, rendendo più difficile il recupero e la reintegrazione nella comunità.
In conclusione, gli effetti psicologici a lungo termine del conflitto nella Striscia di Gaza sono complessi e influenzano non solo le persone direttamente colpite, ma anche le loro famiglie e comunità.
È fondamentale riconoscere e affrontare questi problemi per aiutare le persone a guarire e a ricostruire le loro vite. Solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di alleviare il dolore e costruire una società più sana e pacifica.








