L’importanza del supporto psicologico nelle malattie rare

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Le malattie rare attualmente riconosciute sono tra le 6.000 e le 8.000 e colpiscono 5 persone su 10.000 (stima europea).

Per  molte di esse la diagnosi è incerta per diversi anni e complessa, e la stessa, inoltre, non impatta solo la vita del paziente, ma anche dei suoi familiari,dei suoi partners e dei suoi amici.

Qual è dunque il contributo di un supporto psicologico?

  1. Fornire sostegno durante le diverse fasi della malattia (diagnosi, trattamento, termine della cura)
  2. Garantire uno spazio di ascolto
  3. Accogliere le svariate emozioni che accompagnano e caratterizzano le persone
  4. Aiutare ad incrementare strategie di fronteggiamento funzionali
  5. Aiutare a riconoscere le risorse e i fattori di resilienza

L’intervento psicologico, in ogni caso, si estende alla rete più ampia, coinvolta emotivamente, affettivamente e fisicamente e può riguardare sia un accompagnamento (cicli di colloqui di sostegno) che una terapia familiare o di coppia, a cui partecipano tutti i membri.

 I temi più ricorrenti possono riguardare: rabbia, frustrazione, dolore, senso di isolamento, difficoltà di comprensione, mancanza di inclusione, fragilità di coppia, incompetenza genitoriale, disequilibri familiari, intimità…

Ad oggi vi sono svariate cooperative formate da personale competente e formato pronto ad accogliere ed ascoltare chiunque ne abbia voglia: una ricerca sul territorio può aiutare a trovare il luogo più idoneo ai propri bisogni